
Malattie rare, 100 progetti per bando Aifa ricerca indipendente

Risorse per 17,8 milioni. Nisticò, sostegno a ricerca no profit
Sono cento i progetti di ricerca arrivati all'Aifa nell'ambito del bando per la ricerca indipendente sulle malattie rare. Il bando, la cui scadenza era fissata allo scorso 23 luglio, stanzia un finanziamento complessivo di 17,8 milioni di euro in favore di ricerche che puntino allo sviluppo di terapie per patologie prive di trattamenti specifici. "Cento progetti rappresentano un bel risultato, che testimonia la vitalità e l'elevato livello della ricerca italiana", sottolinea il presidente dell'Agenzia Italiana del Farmaco Robert Nisticò. "A livello globale si registra un calo notevole degli studi no profit, che non risparmia neanche il nostro Paese, probabilmente per la difficoltà a reperire le risorse necessarie", ha aggiunto. "In questo contesto l'Agenzia ha voluto dare un segnale rafforzando l'impegno a sostegno della ricerca indipendente, in aree meno appetibili per il mercato come le malattie rare". Le proposte pervenute all'Agenzia provengono principalmente da aziende ospedaliere, sanitarie e policlinici universitari (41), Università (20), Irccs (18), Fondazioni Irccs/ospedali (10). Il Nord Italia è l'area più rappresentata, con la Lombardia in testa, seguita da Lazio, Emilia-Romagna, Piemonte, Toscana, Veneto, Friuli-Venezia Giulia, Puglia, Liguria, Campania, Sicilia, Umbria, Marche, Molise, Sardegna e Trentino-Alto Adige. Nelle prossime settimane le proposte di studio saranno sottoposte a una fase di validazione da parte dell'Ufficio di Ricerca Indipendente dell'Aifa, per verificare la conformità ai requisiti del bando. Successivamente verrà istituita una commissione che valuterà i progetti. "È necessario proseguire su questa strada e rendere strutturale la pubblicazione dei bandi", ha affermato Nisticò. "Un appuntamento annuale, per consentire ai ricercatori di programmare i loro progetti e incentivare lo sviluppo di terapie efficaci per le malattie rare, migliorando la salute e la qualità di vita dei pazienti".
A.Ferrara--INP