Signoris e Amanda Sandrelli in corto contro violenza sulle donne
'Finché morte non ci separi' presentato da OffiCine-Ied
È ambientato in un paradiso sospeso tra ironia e malinconia, il corto Finché morte non ci separi che Officine Ied presenta in occasione della Giornata internazionale per l'eliminazione della violenza contro le donne (25 novembre). Con la direzione artistica di Silvio Soldini e le interpretazioni di Carla Signoris, Amanda Sandrelli e Filippo Scicchitano affiancati da Francesca Blasutig e Davide Gaudiosi, il film breve diretto da Alice Gnech ed Edoardo Maione nasce da un percorso formativo che ha coinvolto gli studenti di OffiCine-Ied, affiancati da professionisti del settore e sostenuti da realtà aziendali e istituzionali. Sarà disponibile dal 22 novembre sui canali ufficiali di Io Donna e dal 25 novembre su www.officine.com e su Ied.it. La storia, si spiega nella sinossi ufficiale, affronta con sguardo inedito il tema della violenza psicologica e domestica raccontando la storia di Delia (Carla Signoris), che si gode la pace dell'aldilà leggendo e imparando l'inglese. A turbare il suo stato di placida quiete arriva Lidia (Amanda Sandrelli), che si dice sua anima gemella. Delia è confusa, anche per il mancato arrivo del marito Andrea. Va così all'ufficio Anime Smarrite dove l'Angelo incaricato (Filippo Scicchitano) le dà una notizia inaspettata: non solo Andrea è morto già da un po' di tempo, ma si trova all'Inferno. Per convincere Delia che non si tratta di un errore, l'Angelo le mostra l'estratto conto dell'anima del marito e poi, di fronte a una continua incredulità, le consente di rivedere alcune scene del suo passato di lei giovane (Francesca Blasutig) con lui. Ciò che emerge è una catena di quotidiane violenze reiterate negli anni vissuti insieme: manipolazioni sottili, parole taciute, tradimenti, gesti che l'hanno lentamente svuotata. Di fronte a tutto ciò, il castello che Delia aveva costruito mettendo a tacere la propria sofferenza e i propri dubbi, crolla e affiora forte in lei il desiderio di tornare indietro e poter cambiare la sua vita. Nonostante i tentativi di Lidia di convincerla a lasciar perdere e a dimenticarsi della vita sulla terra godendosi finalmente il Paradiso, Delia sceglie di rischiare accogliendo la possibilità che l'Angelo le offre: tornare nella sua vita precedente per provare a riscrivere la propria storia. "Un racconto simbolico, ma profondamente realistico - si spiega in una nota - che invita a dare un nome ai segnali di una relazione tossica e a rompere il silenzio". Il progetto è stato realizzato da OffiCine-Ied con il sostegno e alla collaborazione di Indiana Production, Fondazione Libellula. impegnata nel prevenire e contrastare la violenza di genere e ogni forma di discriminazione e Fondazione Una Nessuna Centomila, impegnata nella prevenzione e nel contrasto della violenza sulle donne, con la media partnership di Io Donna.
C.Albano--INP
