
Le infrastrutture di ricerca si evolvono per il post Pnrr

Per garantirsi continuità e più flessibilità. Convegno ai Lincei
Le reti di infrastrutture di ricerca nate grazie al Pnrr puntano ad evolvere per garantirsi continuità e sostenibilità anche oltre la scadenza dei fondi previsti dal piano: un esempio viene dalla rete I-Phoqs (Integrated Infrastructure Initiative for Photonics and Quantum Science) incentrata sulla fotonica e sulle scienze e tecnologie quantistiche, che da pochi mesi si è costituita in Joint Research Unit. Lo dicono gli esperti riuniti a convegno presso l'Accademia dei Lincei. "I-Phoqs è nata tre anni fa mettendo in rete Cnr, Politecnico di Milano e il Laboratorio europeo di spettroscopia non lineare (Lens), con le loro infrastrutture distribuite tra Padova, Milano, Firenze, Pisa, Lecce, Cosenza, Messina e Catania", dice Massimo Inguscio, linceo già presidente del Cnr e responsabile del Quantum Science and Technology Group del Lens di Firenze. Proprio nell'Anno internazionale dedicato alle scienze e tecnologie quantistiche, I-Phoqs si è costituita in Joint Research Unit per consentire il pieno accesso alle infrastrutture che coprono i principali settori delle scienze quantistiche e delle applicazioni della fotonica, quali la fusione inerziale, la diagnostica biomedica avanzata, le tecnologie verdi per la salvaguardia dell'ambiente e l'agritech. "Questo è un passo intermedio nella trasformazione in una fondazione di diritto privato, che garantirà maggiore flessibilità per le assunzioni e le interazioni con i privati", sottolinea Inguscio. "L'auspicio è quello di semplificare le procedure alleggerendo il peso della burocrazia tipico del comparto della pubblica amministrazione. In questo modo si potranno consolidare i risultati ottenuti, garantire continuità dopo il Pnrr e migliorare il trasferimento tecnologico".
A.Rastelli--INP