Pazienti, oculistica in fondo a lista delle priorità sanitarie
Bandello (Apmo): "Mancano fondi adeguati, necessario investire"
"L'oculistica è spesso messa al piede della lista delle priorità sanitarie perché di malattie oculari non si muore. Una sensibilità ridotta rispetto alle esigenze primarie come, ad esempio, l'oncologia. Ma vale la pena investire nell'oculistica perché la qualità della vita ruota moltissimo intorno alla funzione visiva. Una funzione compromessa perché non si è fatto in tempo ciò che si doveva fare o non ci sono finanziamenti adeguati". Lo ha detto all'ANSA Francesco Bandello, presidente Associazione pazienti malattie oculari (Apmo), a margine del primo Congresso nazionale Apmo in corso a Roma, in occasione della Giornata mondiale della vista. "Curare le persone - continua Bandello - rischia di essere causa di costi altissimi. L'ipovisione costa moltissimo e rischia di determinare una vita molto peggiore per i pazienti rispetto a come sarebbe potuta essere". Per il presidente Apmo l'oculistica dovrebbe essere "meglio finanziata", anche a fronte del solo 1% di spesa sanitaria dedicata al settore. "Vorremmo che non ci fossero liste d'attesa drammatiche per l'intervento di cataratta che si potessero fare programmi di screening per le complicanze oculari del diabete, per la degenerazione maculare - spiega - Attività che al momento non vengono effettuate nonostante sia dimostrato il vantaggioso rapporto costi-benefici, e che necessiterebbero semplicemente di una migliore organizzazione: i costi non sono molto alti". La situazione della sanità in Italia, ricorda Bandello, "come negli altri Paesi peggiora di giorno in giorno: il numero di persone che finanziano l'assistenza si riduce sempre di più, e le persone che ne hanno bisogno sono sempre di più e vivono più a lungo". Riconoscendo che per il legislatore "si tratti di una realtà molto difficile da affrontare", Bandello conclude chiedendo "una maggiore attenzione all'oculistica: chi sta bene con gli occhi vive meglio, o meglio, chi sta male con la vista vive peggio".
S.Abato--INP