L'Argentina alle urne per le elezioni di medio termine
In gioco la metà dei seggi della Camera e un terzo del Senato
Si sono aperte oggi le urne in Argentina per le elezioni politiche di medio termine dove è in ballo il rinnovo della metà dei seggi della Camera (127) e un terzo dei seggi del Senato (24). Trentasei milioni di argentini vanno al voto in un contesto di forte volatilità dei mercati e di stancamento economico e affrontando il dilemma se ratificare il programma ultraliberale del governo di Javier Milei, che promette l'avvio di ulteriori riforme nella seconda metà del mandato, o se mettere un freno all'esecutivo - logorato negli ultimi mesi anche da diversi scandali - rafforzando l'opposizione. Gli ultimi sondaggi pronosticano un esito finale incerto, con un testa a testa tra il partito di Milei, La Libertà Avanza (Lla), che raccoglie una media attorno al 36%, e la coalizione peronista Fuerza Patria (Fp), rilevata attorno al 34%. Tuttavia i risultati degli scrutini verranno pubblicati divisi per ognuna delle 24 provincie del Paese, e quindi senza un conteggio complessivo a livello nazionale, e in tale contesto gli analisti politici prevedono che una volta chiuse le urne si aprirà tra i diversi contendenti la battaglia per imporre un'interpretazione favorevole del voto. Tenendo conto dell'attuale sparuto manipolo di deputati e senatori su cui conta oggi, la Libertà Avanza potrà sicuramente esibire un incremento del numero dei seggi. Per il governo l'obiettivo minimo in questa tornata è quello di raggiungere almeno il 30% dei seggi in una delle due Camere e poter difendere in questo modo i veti del presidente alle iniziative dell'opposizione. Ma attenti al risultato degli scrutini saranno anche i mercati, che da settimane scommettono su una svalutazione del peso, e il governo di Donald Trump, che ha dato un inedito sostegno all'alleato Milei in vista delle elezioni mettendo sul piatto un piano di aiuti da 40 miliardi di dollari.
A.Mariconda--INP