Messico, 66% dei migranti rinuncia agli Usa e sceglie di restare
Le politiche di Trump trasformano il Paese in meta finale
Un drastico cambiamento nelle rotte migratorie sta trasformando il Messico da Paese di transito a destinazione finale. Secondo un articolo pubblicato dal quotidiano El Economista, il 66% dei migranti che non sono riusciti ad attraversare il confine settentrionale intende stabilirsi permanentemente in territorio messicano. Il dato emerge da un sondaggio condotto su 1.490 persone in varie città chiave come Tapachula, Tijuana e Ciudad Juárez, segnando un netto ribaltamento rispetto all'anno precedente, quando la maggioranza (57%) puntava ancora agli Stati Uniti. L'inversione di tendenza è attribuita all'indurimento delle politiche migratorie statunitensi scattato con l'inizio del secondo mandato di Donald Trump nel gennaio 2025. Di fronte a frontiere blindate e deportazioni accelerate, decine di migliaia di stranieri vedono ora nel "sogno messicano" l'unica alternativa viabile. Le richieste di asilo restano alte, con quasi 60.000 domande presentate alla Commissione messicana per gli aiuti ai rifugiati (Comar) nei primi nove mesi dell'anno, confermando che per molti il viaggio verso nord si è concluso a sud del Rio Bravo.
Q.Bernardi--INP